VITA DA PORNO STAR - parte 1^ - Bologna Trasgressiva

VITA DA PORNO STAR - parte 1^ - Bologna Trasgressiva

VITA DA PORNO STAR - parte 1^

Sono un giornalista alle prime armi ed ho intervistato una porno star, alle prime armi come me. Naturalmente non citerò il suo nome ed i luoghi specifici, però è stata una chiacchierata molto interessante.
Le ho chiesto subito se era soddisfatta delle sue scelte.
- "Avrebbe potuto andare molto peggio! A 20 anni, è dura trasferirsi a Roma e mantenersi da soli. Come tante altre oche di provincia, volevo fare la modella o l'attrice, ma ho avuto solo fregature e delusioni. Ad un certo punto, mi sono ritrovata a dover scegliere tra: ritornare al paesello, fare la puttana o girare dei video porno. Ho scelto il male minore."
Non si vergogna di quello che ha fatto e non ha voluto spiegare nei dettagli i suoi primi 12/24 mesi nella capitale, ma quando ci siamo incontrati in un bar del centro storico, era piuttosto sicura di se stessa.
- "Perché abbassare la testa? Non faccio del male a nessuno."
Si è interrotta per qualche istante.
- "No, non proprio. Forse ai miei genitori. Quando mi sono avventurata nel mondo del porno, mi illudevo di poter tenere tutto nascosto, ma così non è stato. Loro non potevano sostenermi per più di un anno. Se non volevo rinunciare ai miei sogni, dovevo trovare in fretta qualche altro modo per avere abbastanza denaro.
Il desiderio di fare la modella si era frantumato contro un fotografo che, per mesi, mi ha preso per il culo (nel vero senso della parola).
Poi c'è stata una parentesi come cubista in una famosa discoteca. Una bella sera, il titolare mi ha proposto una campagna pubblicitaria, ripeteva che sarei stata l'unica ragazza su tutti i manifesti di Roma, però dovevo essere disposta a succhiagli il cazzo. L'ho sfanculato e me ne sono andata.
Abitavo da un'amica che faticava a sbarcare il lunario, così ho optato per le foto da nuda. Il primo contratto procurato dal mio nuovo agente ***** ****** prevedeva solo una cospicua serie di foto completamente spogliata. il compenso è stato ridicolo (solo tempo dopo ho saputo che lui si era intascato il 70%), ma era meglio di niente.
Ci siamo addirittura messi insieme. Sono andata a vivere a casa sua e, ben presto, ho scoperto che era un porco depravato!

CONTINUA

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