TURISMO SESSUALE A ROVESCIO – 2^ parte – Zanzibar (Tanzania) - Bologna Trasgressiva

TURISMO SESSUALE A ROVESCIO – 2^ parte – Zanzibar (Tanzania) - Bologna Trasgressiva

Parlava abbastanza bene italiano, forse perchè non eravamo la prima babbiona europea che abbordava, ma il colore della sua pelle non lasciava dubbi sulla sua origine afro-americana. Mi sono alzata, gli ho stretto la mano e con l'altra, involontariamente, mi sono coperta il seno. Sorridendo, lui ha detto:
- Perché li copre?
Nel momento in cui ha messo la sua mano sulla mia e l'ha spostata, l'ho fissato come se fossi ipnotizzata. Non ho opposto nessuna resistenza. 
Non ha parlato, ha studiato il mio corpo da cima a fondo. Sentivo il suo sguardo addosso, come se bruciasse.
- Non nascondere più, ha un seno fantastico. Non ha ancora detto come si chiama...
- Le... Letizia...
- E' fidanzata... sposata?
Sono riuscita a dire di no. Non avevo certo interesse a dirgli che ero sposata. Non sono una figona, e non potevo certo lasciarmi scappare quel ragazzo. Mi ha sorpreso e lusingato che gli piacesse il mio seno.
- Ho notato che stava osservando e ho deciso che mi piaceva. Adoro donne mature e i seni cadenti, mi eccitano molto di più delle girls acqua sapone. 
Anche se era troppo diretto, smanie di calore passavano attraverso il mio corpo e mi sentivo elettrizzata.
Lui ne era cosciente e ha iniziato a toccarsi davanti a me. 
- Lei è veramente stupido... si masturba di fronte a me?  
- Basta con “lei”... Se non piace perché mi guardi? Sto pensando a tua figa che si sta bagnando, a come vorresti scopare...
Ero imbarazzatissima, ma non me ne sono andata. D'altra parte, il suo modo di essere così sfrontato era molto eccitante. Il dialogo è stato interrotto da Titti di ritorno dall'acqua. Rolando ha smesso di toccarsi, abbiamo parlato tutti e tre, e ci ha invitate alla discoteca ********* la sera stessa regalandoci due biglietti omaggio.
Quando siamo tornate in hotel, ho lottato con me stessa: non volevo andare ma , sinceramente, avrei tanto voluto fami sbattere da lui.
Le sue chiacchiere erano state volgari, però mi avevano fatto sentire una donna desiderata pure a 45 anni. Allora, pungolata anche da Titti, ho deciso di accettare l'invito. Volevo essere sexy, per impressionarlo, così ho scelto la gonna più corta che avevo, che mi copriva a malapena il culo, una camicetta senza reggiseno, e dei sandali con 10 cm di tacco.
Siamo arrivate in discoteca verso le 22 e Rolando ci ha accolto con gentilezza insieme a un amico bello e giovane come lui, che in dieci minuti si è portato via la mia amica.
Lui mi fissava coi suoi occhioni neri e mi faceva un mucchio di complimenti. Ero affascinata, era bellissimo nella sua camicia e nei pantaloni bianchi che ne esaltavano la pelle nera. Ha portato due bicchieri e ha versato del rum. Dopo un po', il liquore ha fatto il suo effetto e ho preso coraggio. Gli stavo attaccata e lo revanavo con una mano sotto la camicia finche lui ha detto:
- Vai al bagno e togli mutandine, non voglio niente sotto gonna... 
- Ma sei pazzo? La gonna è troppo corta...
Ho esitato, non sapevo cosa fare. 
- Sto aspettando...
Mi sono alzata come un robot, sono andata in bagno e sono ritornata al tavolino in cinque minuti.
Quando mi ha chiesto dove erano le mutande, ho messo una mano sotto la sedia e gliele ho date.

CONTINUA

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