MOTHER I LIKE to FUCK – parte seconda – Alghero (SS) - Bologna Trasgressiva

MOTHER I LIKE to FUCK – parte seconda – Alghero (SS) - Bologna Trasgressiva

Subito dopo ha levato il pareo e ha fatto lo stesso restando in mutande (nere pure quelle). Mi ha sbottonato i pantaloni e ha tirato fuori su cazzu osservandolo con ingordigia.
- Complimenti professore...
Ha detto prendendolo in mano e constatandone la durezza. Peccato che troppo eccitato ero. Ho sburrato come un ragazzo facendo una figura di merda totale!
- Non preoccuparti... alla tua età si rimedia in fretta...
Mi ha dato della carta igienica per pulirmi e mi ha detto di seguirla in camera da letto. Entrando nella stanza, l'ho vista tutta nuda e raggiante in piedi accanto al letto e sa minca già si gonfiava. Ho fatto scivolare rapidamente le mie braccia nella sua vita, afferrandole i seni così agognati. Ho stampato un bacio sul collo e le ho morso le orecchie tra i denti. Ho stretto forte le titta e ho fatto scivolare un dito in su cunnu iniziando a strofinare forte. Lei gemeva e sospirava. Ho continuato a farlo per 2-3 minuti. Poi l'ho girata per vedere ancora meglio le sue grosse tette nude penzolare davanti a me. Le ho baciate e leccate succhiandole i capezzoli puntuti.
A dire il vero, fino a quel momento, non avevo avuto molte donne nella mia vita, infatti lei era la prima MILF, una “Mother I Like Fuck” che sapeva molto di più di me del sesso. Quando gliel'ho chiesto, ha detto che aveva già scopato con cento uomini o ragazzi!
Era gentile, premurosa, ma si capiva che non vedeva l'ora che mi tornasse duro.
- Allora, hai intenzione di farti desiderare o dovremmo fare qualcosa di più eccitante?
Cooooosa? Andai vicino a lei, la sollevai dalla sedia, la spinsi contro il muro e chiusi la porta dell'ufficio con i piedi. Le ficcai la lingua in gola con rabbia tirandole indietro i capelli. La mia mano destra si spostò sulle tette e premette più forte che mai. Con la sinistra, rapidamente tirai su la gonna, sfilai le mutande e inserìi due dita in fica così, a secco, facendola lamentare per il dolore. Eppure, dopo neanche uno-due minuti di struscio, era perfettamente pronta per scopare. Ah sì, in questo era una vera campionessa! Tirai fuori il mio cazzo, la girai a pecorina e la feci appoggiare sul tavolo del soggiorno. Penetrandola da dietro, la colpii forte e veloce con l'intenzione di farle male. Continuai a montarla duramente per sfogare la mia rabbia e, dopo averle sborrato dentro, mi chiusi i pantaloni e uscìi dalla casa senza dire una parola.
Avevo la possibilità di fotterla ancora, ma se l'ho fatto o no, lo saprete solo nella mia prossima storia. Fino ad allora rilassatevi e smettete di masturbarvi. Fate un respiro profondo e controllate gli ormoni. Salvateli per il mio (eventuale) prossimo episodio.

FINE

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