La commessa del supermercato - Bologna Trasgressiva

La commessa del supermercato - Bologna Trasgressiva

Mi chiamao Giacomo, sono un uomo di 47 anni , nato a Prato, da una famiglia con origini di Vicenza, ma vivo a Siena.
Sono sposato da 15 anni. Mia moglie , Beatrice, è una bella donna di 40 anni , molto posata ed educata, contrariamente a me, che sono più rude nei modi.
E' cresciuta in un ambiente molto serio, da una famiglia di Sassari e, prima di venire a Siena, hanno vissuto parecchi anni a Roma.
Il nostro primo incontro è avvenuto a Venezia e da lì abbiamo cominciato a sentirci attraverso lunghe telefonate col telefono di casa, visto che i cellulari arrivarono anni dopo.
I nostri incontri avvennero piano piano , e io spingevo piuttosto la mano. A vevo già avuto incontri in passato e ho sempre considerato il sesso molto importante.
In più ero anche piuttosto curioso e mi capitava ogni tanto di dedicarmi a incontri con trans .Lei, invece, aveva avuto un solo fidanzato prima di me, e si erano lasciati perché aveva capito di non amarlo e quindi non vedeva un possibile futuro con lui.
Quando riuscii a fare sesso con lei, scoprii che non era male ma nemmeno eccezionale.Diciamo che era normale, a tratti quasi prevedibile.
Mi sono concesso solo due scappatelle , visto che sono sempre stato timoroso che mi scoprissero.
La prima con una mia amica fidata, di Pistoia, una mia ex trombamica, con la quale prima di mia moglie ho avuto parecchi incontri. Si era sposata anche lei ,ma una sera ci incontrammo in uno studio fotografico , e andammo poi a mangiare una pizza, per poi finire in mezzo a un boschetto a farlo in macchina.
L'altra una mia ex, sposata pure lei, una bella mora meridionale (proveniva da Reggio Calabria), con la quale ho avuto due incontri, sempre in macchina, e che poi ho deciso di terminare per non riaccendere qualche sentimento che andasse più in là del sesso.
Un bel giorno andai a fare la spesa al supermercato e notai la commessa impiegata alla cassa. Non l'avevo mai vista.
Molto carina, mora, capelli lisci fino alle spalle, occhi azzurri. Un seno contenuto, diciamo una terza giusta, un culetto normale, e una minigonna nera che conteneva due bellissime gambe avvolte da collant. Anche la camicia era nera e perfino gli stivali con il tacco a spillo erano neri.
Smalto nero, bracciale nero e eyeliner nero. Sembrava una mistress con una battuta tipo " Avete alzato il livello di qualità dei prodotti al supermercato?"
Lei sorrise e mi mostrò la fede nuziale.
Io le mostrai la mia e le dissi :"La vita riserva incontri molto curiosi".
Cominciai così a scambiare battute e fare complimenti riguardanti la sua bellezza ogni volta che andavo al supermercato.
Un giorno, mentre mi dava il resto e lo scontrino, notai un particolare molto intrigante: mi aveva scritto il numero di cellulare sullo scontrino.
Uscii dal supermecato, entrai in macchina e le mandai subito un "Ciao" e la rinominai sul cell "Fabio Roma". Nel caso ci fossero stati problemi avrei potuto dire che si trattava di un vecchio amico.
Non ci scrivemmo mai, onde evitare problemi, e continuammo questo scambio di battute al supermercato.
Un giorno trovai la cassa vuota e andai subito da lei e mi disse;" Hai da fare stasera?"
"No, potrei essere libero."
"Ti mando il mio indirizzo di casa. Mio marito è andato dai suoi. Puntuale alle 20 da me"
Mi ritrovai davanmti a casa sua e quando entrai mi accolse in mutandine e reggiseno.
Scopammo tutta sera. Le piaceva il sesso deciso, a pecorina le piaceva farsi tenere per i capelli, e mi eccitava da morire vedere che mordeva il cuscino dal godimento.
Non ci dicemmo molto altro, e tornammo di nuovo alle nostre vite.

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