CICCIOTTELLA SUPERSEXY - 3° tempo - Bologna - Bologna Trasgressiva

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Dopo quelle parole ha smesso di mordicchiarlo, continuando invece con la lingua e i risucchi. Era brava, e in pochissimo tempo me l'ha fatto tornare duro, però si è fermata senza terminare il pompino, ha frugato nella sua borsa e m'ha infilato un Akuel Stimolante. Poi s'è messa sopra e mi ha scopato a smorzacandela, strusciandomi le tettone sulla faccia per farmele ciucciare e cavalcarmi fino allo sfinimento.
Devo ammettere che Deborah mi aveva trasformato da predatore in preda. Ormai era lei a comandare il gioco, e mi sfruttava per i suoi orgasmi ripetuti come se fossi un toy-boy, un gigolò di 25 anni, invece io ne avevo già 59 e facevo fatica a tenere il suo passo. Anche se con la seconda ho resistito parecchio, dopo la schizzata in figa (nel preservativo) avrei avuto bisogno di un time out, anzi di un giorno di mutua!
Per fortuna, oltre a fare sesso sfrenato, Deborah sapeva essere molto intelligente, chiamava le cose con il loro nome e non si vergognava di dire quello che voleva e quello che pensava. Abbiamo parlato di politica, lavoro, film, libri, ecc., finchè, con la scusa dell'ora tarda, l'ho convinta che per entrambi era meglio tornare a casa.
Inutile dire che, da quella sera, l'accompagnavo quasi sempre a casa e trombavamo in auto. Dopo tre mesi di sesso in scatola, ho cercato di convincerla a farmi entrare in casa sua verso le 22, mentre la mamma già dormiva.
- Assolutamente no, se ci scopre ti ammazza!
Finalmente una sera, mentre la montavo alla pecorina in macchina, ha detto:
- Sai Bono, questo week end mia madre va a trovare sua sorella a Montecatini e rientra domenica sera.
- Allora c'è campo libero?
- Sì amore...
E vaiiiii! Ho inventato una scusa con mia moglie e venerdì sera, dopo un pompino di benvenuto, siamo subito andati a casa sua. Abbiamo chiuso ugualmente la porta della camera a chiave, della serie "non si sa mai", e siamo completamente rimasti nudi. Ho visto per la prima volta chiaramente il suo corpo sexy Le sue tettone erano incredibilmente belle. Cadenti ma non troppo, il loro peso le aveva modellate dandogli quella forma a pera da me così amata.
Per un po' mi sono limitato ad ammirarle. Deborah era in piedi davanti a me, le mammellone erano scosse solo dal ritmo del suo respiro, i larghi capezzoli mostravano le punte già eccitate.

CONTINUA

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